E la ciliegia rotolo` via, lontano.
Aveva percorso tratti di fango e terra, pioggia e sole.
Ma non aveva perso la sua genuina freschezza.
Allora fu raccolta da piccolissime mani.
Mani che non conoscevano lei.
Conoscevano però la fatica e la generosità.
Quelle mani raccolsero la rossa ciliegia.
E così il piccolo frutto continuò a percorrere la strada.
Era finalmente al coperto, protetta come un prezioso tesoro.
Era felice, al sicuro, eppure non conosceva quelle mani e neanche quella sacca nella quale era nascosta.
Poi senti` una forza che la spingeva verso il piccolo angolo recondito.
Lui stava correndo, sembrava felice.
Le piccole mani ora reggevano lei.
La ciliegia fu offerta alla dolce mamma, ammalata e sofferente.
che prese il frutto e lo divise a metà.
Per lei e per il suo gentile piccolo angelo.
Finse di mangiare la sua parte.
La metà ciliegia fu riposta al sicuro nella credenza, pronta ad essere il misero prossimo pasto per il dolce fanciullo.
Lui che tornò nel vecchio garage a lavorar per guadagnare un posto di ristoro per sé e la misera madre.
La ciliegia non perse il suo rosso colore né la sua dolcezza.
Pia
Mi hai commosso Pia...vorrei tanto aiutare anche io la mamma e il bimbo...
RispondiEliminaRiccardo grazie, sensibile al punto giusto...
EliminaUn forte abbraccio e buona Domenica!
Complimenti racconto originale e molto tenero.
RispondiEliminaFelice weekend, un abbraccio
enrico
Ti ringrazio Enrico.
EliminaFelice Domenica a te!
Dolce.
RispondiEliminaAbbraccio Pia.
Grazie ed abbraccio Gus.
EliminaDiciamo che Andersen ti spiccia casa :)
RispondiEliminaMoz-
Ciao Miki, ho dovuto controllare il significato di "ti spiccia casa", credo e spero sia un complimento eheheh...
EliminaAndersen ed i fratelli Grimm, che grandi...non prendermi in giro però...
Abbraccio grande carissimo e buona Domenica!
Have a great day.
RispondiEliminaGrazie, buona serata a te Regine.
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